Ho scoperto questo impasto e le possibilità che con la porcellana si hanno di dar vita ad oggetti unici e raffinatissimi solo recentemente.
E’ un insieme di argilla bianca, quarzo e feldspato, anch’esso in grado di arrivare a temperature altissime (oltre i 1300°) e di vetrificare.
La sua purezza, il suo colore bianchissimo, la sua trasparenza mi hanno affascinata, soprattutto da quando ho intravisto la possibilità di uscire fuori dagli schemi con cui mi si era sempre presentata nella cornice della tradizione e di poter invece creare qualcosa di simile a ciò che la natura ci mostra, come gusci di conchiglie, piccoli frammenti calcarei su cui rimane magari traccia di un animaletto che l’ha abitati, textures di frutti ed elementi vegetali.
Compenetrazione di resistenza e raffinatezza, purezza e forza, questa è la porcellana. Trasparente e dura, antica e al contempo modernissima.
“…è gravida di attesa, di possibilità” dice di essa Edmund De Waal nel suo libro La strada bianca.
Ed infatti, appena ho trovato la mia chiave espressiva, ho scoperto di avere davanti a me infinite soluzioni creative con cui divertirmi a sperimentare (per non dire giocare!).